La delusione negli occhi e nelle lacrime delle ragazze della junior la dice lunga su quanto ci credessero. E noi con loro. Un match, quello per il terzo – quarto posto che sembrava quasi impossibile, contro la fortissima Namibia e che invece le azzurrine hanno affrontato con una determinazione nuova, quasi sorprendente, segnali che ci fanno ben sperare per il futuro della femminile italiana. Funzionano le più rodate, ma funzionano altrettanto i giovanissimi innesti; purtroppo non basta. E’ la Namibia ad appendersi al collo una medaglia di bronzo a lungo accarezzata nell’arco di una partita per gran parte condotta con decisione e grinta. Le ragazze di Gavazzi vanno in doppio vantaggio nel primo tempo con Tiatto e Padovan, autrici di una grande prova. Sul finire della prima frazione, dopo aver passato indenni una penalità però la tensione agonistica cala e le nostre avversarie approfittano per accorciare le distanze con Borstlap. La seconda frazione inizia con un’Italia meno aggressiva, schiava di troppe distrazioni in fase di passaggio e disimpegno. Arriva il pareggio della Namibia, ancora con Borstlap. Dalla panchina Martina Gavazzi fa fuoco e fiamme, incita, urla nel tentativo di ritrovare la grinta del primo tempo. Le azzurrine ci provano e riescono a tornare pericolose con sortite offensive che si infrangono spesso contro la difesa ordinata della Namibia. Fino ad un minuto dalla fine, quando Folli riesce ad insaccare un gol rocambolesco che riaccende l’entusiasmo di giocatrici e pubblico. Un 3 – 2 da difendere con i denti fino alla fine, ma l’inesperienza tradisce le nostre ragazze, che regalano un disco a tredici secondi dalla fine che la solita Borstlap insacca (con un’azione alquanto discussa). La doccia scozzese è servita. Difficile assimilare un colpo così, mentre le nostre avversarie scendono in campo nel supplementare galvanizzate da un insperato pareggio. E’ di nuovo Ania Borstlap che trafigge l’incolpevole Chiara Campagna, peraltro autrice di una prestazione gigantesca, regalando la medaglia di bronzo alle proprie compagne. L’Italia che esce dal campo è un misto di lacrime, delusione e recriminazioni. Ma è normale. Domani arriverà la consapevolezza di essere tra le prime quattro al mondo. Di aver disputato la partita che dovevamo contro un’avversaria sulla carta molto più forte, di aver costruito basi solide sulle quali pensare alle prossime occasioni, stavolta con più esperienza e ancora maggior cattiveria agonistica.
Italia: Tombetta E., Armani A., Frison V., Battaglino C., Tiatto M., Folli C., Esposito G., Consagra S., Zanella G., Tarantola A., Bergamini A., Padovan G., de Lazzari Z., De Fazi A., Borgi F., Campagna C.Namibia: Borstlap A., Dax K., De Jager T., Von Dewitz M., Weimann L., Catzee L., Bajorat L., De Koning A., Reiff L., Bates D.Arbitri: Rodrigiez Sancosmed, Colesreti: primo tempo, 09,10 Tiatto, 02,12 Padovan, 00,51 Borstlap; secondo tempo, 07,53 Borstlap, 01,10 Folli, 00,13 Borstlap; supplementare, 07,09 Borstlap.
Fonte: Federazione Italiana Sport Rotellistici